Questa composizione, che risale al 1974, fu dedicata a Domenico Ceccarossi che la eseguì anche per la prima volta a Lanciano sotto la direzione dello stesso autore. Nella scrittura, Rota tenne indubbiamente conto delle non comuni qualità tecniche di Ceccarossi, impiegando una scrittura virtuosistica che sfrutta a pieno le possibilità tecniche dello strumento.
L’immagine di Castel del Monte – oltre a rimarcare la non comune suggestione che il simbolismo del maniero federiciano esercita da sempre sugli appassionati delle scienze esoteriche, ai quali appunto Rota apparteneva – fornì lo spunto per la realizzazione di una partitura profondamente suggestiva e ricca di riferimenti a scene di caccia, danze di corte, ma anche, all’occorrenza a temi guerreschi.
(Fonte: Modugno.it)