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Flora e Fauna


La flora: uno scrigno di biodiversità a due passi dalle città

Le formazioni boschive più diffuse sono soprattutto costituite da specie quercine. Di grande importanza è la presenza della roverella (Q. pubescens L.) ma anche del leccio (Q. ilex L.),  del cerro (Q. cerris L.), della quercia spinosa (Q. coccifera L.) della quercia di Palestina (Q. calliprinos Webb), del farnetto (Q. frainetto Ten.) e del raro fragno (Quercus trojana Webb) e del sottobosco costituito da caprifoglio (Lonicera sp.), biancospino (Crataegus monogyna Jacq.) e numerose specie erbacee ed arbustive tra cui la peonia (Peonia mascula L. Mill.), la clematide (Clematis flammula L.), la rosa di San Giovanni (Rosa sempervirens L.) la rosa canina (Rosa canina L.), il gigaro (Arum italicum Mill.) il ciclamino (Cyclamen hederifolium Aiton).

Sono anche diffusi impianti artificiali a prevalenza di Pino d’Aleppo. Si tratta di rimboschimenti eseguiti nell’arco di circa cinquanta anni a partire dal 1930, che hanno interessato, per una estensione di circa 25.000 ettari, le aree interne e le fasce litoranee pugliesi.

Le pinete sono costituite prevalentemente da Pino d’Aleppo (Pinus halepensis Mill.) e Cipresso comune (Cupressus sempervirens L.) con sottobosco di roverella e coccifera, lentisco (Pistacia lentiscus L.) e ilatro (Phillyrea sp.). Le aree steppiche sono caratterizzate da una vegetazione erbacea che comprende specie prioritarie quali la stipa (Stipa austroitalica Martinowsky) e le numerose specie di orchidee appartenenti ai generi SerapiasOrchis e Ophrys tra cui la specie, di recente scoperta, denominata Ophrys murgiana.

La vegetazione arboreo-arbustiva caratterizzante i pascoli naturali è costituita da olivastro (Olea europaea var. sylvestris L.), mandorlo (Amygdalus communis L.), marruca (Paliurus spina christi Mill.), nespolo (Mespilus germanica L.), prugnolo (Prunus spinosa L.), perastro (Pyrus amygdaliformis), mandorlo selvatico (Prunus webbii Spach), biancospino (Crataegus monogynaJacq.), ramno (Rhamnus saxatilis Jacq.).

La fauna: centinaia di specie per un tesoro unico in Puglia

Il territorio dell’Alta Murgia accoglie una fauna tra le più interessanti della Puglia e d’Italia, con specie ad ampia distribuzione legate agli ambienti steppici e poche specie a distribuzione puntiforme legate agli altri ambienti.

Tra l’avifauna che popola la Murgia vi sono alcune delle più importanti popolazioni di specie delle aree steppiche e semiaride del bacino del Mediterraneo: calandrella (Calandrella brachydactyla) e calandra (Melanocorypha calandra) che hanno particolare rilievo ai fini conservazionistici essendo le popolazioni più numerose dell’Italia peninsulare, tottavilla (Lullula arborea), allodola (Alauda arvensis), cappellaccia (Galleria cristata), occhione (Burhinus oedicnemus). La Murgia accoglie diverse specie di rapaci diurni tra cui una delle più importanti popolazioni a livello mondiale di grillaio (Falco naumanni), specie prioritaria per la quale la steppa costituisce l’habitat trofico e che nidifica nei centri storici dei paesi limitrofi dove determina un connubio unico tra antica architettura e natura.  Altre specie di rapaci diurni di grande importanza presenti sul territorio sono il nibbio reale (Milvus milvus), il biancone (Circaetus gallicus), l’albanella minore (Circus pygargus), il falco di palude (Circus aeroginosus), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinninculus), ed il lanario (Falco biarmicus feldeggii) per il quale l’Italia meridionale rappresenta il limite di espansione occidentale.

Tra i rapaci notturni vi sono il barbagianni (Tyto alba), il gufo comune (Asio otus) e la civetta (Athene noctua).

La Murgia è anche l’habitat di anfibi quali il tritone italiano (Triturus italicus), endemismo del centro-sud d’Italia, e l’ululone dal ventre giallo (Bombina pachypus) e di rettili come il geco di kotschyi (Cyrtopodion kotschyi), il ramarro (Lacerta bilineata), il cervone (Elaphe quatuorlineata), il colubro leopardino (Elaphe situla), la vipera (Vipera aspis) e la testuggine di Hermann (Testudo hermanni).

Tra i mammiferi vanno annoverati la volpe (Vulpes vulpes),  la donnola (Mustela nivalis), la faina (Martes faina), il tasso (Meles meles) sporadicamente è presente anche il lupo (Canis lupus).

Di notevole importanza la popolazione di micromammiferi in quanto fonte trofica principale per i numerosi rapaci presenti, tra cui il mustiolo (Suncus etruscus), l’arvicola di Savi (Pitymis sauri), il topo selvatico (Apodemus sylvaticus) e le numerose specie di chirotteri di cui si cita il ferro di cavallo maggiore (Rhinolophus ferrumequinum), il ferro di cavallo minore (Rhinolophus hipposideros), il ferro di cavallo mediterraneo (Rhinolophus euryale), il miniottero (Miniopterus schreibersi), il  vespertilio maggiore (Myotis myotis),  il vespertilio di Blyth (Myotis blythii).

(fonte: ParcoAltaMurgia.it)

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