La Luna di Galileo e Ruggieri vista da Castel del Monte
Sospesa, nell’azzurro chiaro del pomeriggio di primavera inoltrata che va verso la notte, la luna ha, a distanza di centinaia d’anni, gli stessi caratteri che Galileo Galilei volle fermare nei suoi disegni e acquerelli aiutato dal suo cannocchiale. Bianca, quasi trasparente e leggera, si perde nell’azzurro, guardandola nei suoi mari e nei suoi crateri, sembra dirmi: “…oh, finalmente ti sei accorta di me, sono anni che ti giro intorno; in molti si sono accorti di me – Galileo Galilei, Federico II, Leopardi – Giacomo Leopardi mi ha persino dedicato bellissime poesie, scritti, pensieri…”. A questo rimprovero interiore mi scuoto e mi rendo conto che è vera la mia sensazione. La luce della Luna mi ha illuminato sere d’estate in riva al mare di Trani, tra gli scogli bassi di Frisio o le calde serate estive ai piedi di Castel del Monte illuminato solo dalla sua luce e null’altro.
I mari e i crateri disegnati da Galileo nel 1609, visibili ancor oggi ad occhio nudo, provocano una empatia speciale visti dalla terra e confrontati con i suoi disegni in mano. Continuità cosmica che associa sintetici dettagli pittorici a massimi sistemi planetari. La Luna, alternandosi al Sole, ritma il più grande spettacolo visivo dell’universo e della vita dell’uomo e, con la sua luce dolcissima, indiretta, colpisce al cuore e all’anima dell’uomo.
Come comprenderne i significati, come comprenderne le fasi? Recentemente la rivista dell’Unione astrofili italiani l’astronomia,, ha pubblicato la Mappa Lunare disegnata da Guido Ruggieri nel 1958 in cui, oltre a rappresentare graficamente, a modo suo, la superficie lunare è possibile leggere e identificare i nomi delle più cospicue formazioni lunari. Chi volesse approfondire la vista dal vero, munito di grande passione e semplici attrezzature, potrebbe, nelle notti serene di qualsiasi mese dell’anno, con un Almanacco astronomico in mano, raggiungere la collina di Torre di Nebbia, a pochi chilometri da Castel del Monte e, nel buio totale della notte, guardare ad occhio nudo o con l’ausilio di un cannocchiale, tutte le informazioni che la carta della luna di Ruggieri indica, per vedere e scoprire.
Vedrete i crateri, i mari e i monti chiamati: Janssen, Piccolomini, Adams, Spallanzani, Leibnitz, Inghirami, Lagrange, Mare Nectaris, Mare Foecunditatis, Mare Tranquillitatis, Mare Nubium, Mare Humorum, Oceanus, Fra Mauro, Riccioli, Grimaldi. Nomi di persone e di luoghi che vi faranno andare indietro nel tempo, nella vostra immaginazione, nella vostra cultura, nella vostra conoscenza, dove ogni nome evoca ricerca, conoscenza, umana attenzione alla conoscenza specifica della luna, riscoprendo una dimensione della vita dell’uomo molto spesso dimenticata, forse mai scoperta; una dimensione intellettuale e mentale che apre alla Scienza, all’Astronomia, alla Matematica, vero modo di conoscere il Sistema solare dopo l’abbacinante luce del sole e la dolce luce della luna.
Queste suggestioni hanno, per chi voglia renderle fruibili, un nome: turismo astronomico. A piccoli passi e con modica spesa ci si può addentrare nello studio dell’astronomia e in particolare della luna. L’alta Murgia offre uno spettacolare osservatorio che risponde al nome di castel del Monte, grande indicatore astronomico fisso per orientarsi di giorno ma sopra tutto di notte, nella mappa mobile del cielo. Non sembri peregrino questo desiderio di vedere la Puglia proporre percorsi di turismo atronomico, da descrivere e raccontare per far avvicinare e stimolare chiunque, ad avventurarsi in territori e culture, non terrestri ma cosmici.
(pubblicato su AmbienteAmbienti.com)