Domenico Tangaro – Le Città Visibili
0 commentiInserito da Redazione il 2012 ott 19 in Architettura, In evidenza
Il libro è la somma di articoli apparsi singolarmente nel 2010 nella rubrica “Le città visibili”, pubblicata on line su www.andrialive.it, ispirati all’opera di Italo Calvino – Le città invisibili – in una valenza “conoscitiva” della città reale permettendo la leggibilità delle “città visibili” esistenti, contemporaneamente, in ogni città vivente, cogliendone i caratteri urbani, le trasformazioni e i segni del passaggio storico dalla città del XX a quella del XXI secolo rilanciando l’attenzione alla tradizione umanistica della città europea, ridiscutendone i principi insediativi contemporanei e proponendo linee guida per il futuro.
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La città sostenibile
Andria non é Londra né Parigi né Barcellona, ma Andria del nuovo millennio, può aspirare a poter essere ridisegnata col nuovo Piano Urbanistico Generale seguendo le linee guida del DRAG (Documento Regionale di Assetto Generale) approvato dalla Regione Puglia il 29 Agosto 2007; i Sindaci, se volessero, se hanno le capacità, possono attuare il nuovo Piano progettando una città nuova, contemporanea ricca di idee innovative, cogliendole dalla città e dal territorio circostante.
Città a metà strada tra la collina e il mare è una città compatta, di pietra, con dei confini precisi: lo sviluppo urbanistico, a ridosso delle colline dell’Alta Murgia verso Sud, in direzione Castel del Monte, prevede la costruzione rada e diffusa delle aree D6 e D8 dedicate allo sviluppo turistico in continuità con il parco dell’Alta Murgia in cui sono insediati i veri centri d’interesse storico culturale, il parco archeologico di Altamura e il Castel del Monte; verso il mare, in direzione Nord, è opportuno completare le aree dedicate alle attività artigianali D1 e D2 e le aree dedicate al terziario-residenziale D4 e D5 in direzione Nord-Est, ad Est e ad Ovest lo sviluppo urbanistico prevede il completamento delle aree dedicate rispettivamente alle D1 e alle D3, già parzialmente costruite, che necessitano dell’integrazione urbanistica in relazione alla città ed infine il completamento degli spazi e delle aree comprese tra il centro urbano e le aree esterne identificate come zone C oggetto nei prossimi anni di piani di attuazione privata dedicati esclusivamente alla residenza.
Ma la vera sfida del futuro sarà il centro urbano della città esistente e consolidata. Svilippatosi negli ultimi vent’anni in modo veloce e orientato esclusivamente alla costruzione delle residenze, oggi è opportuno integrarlo di tutte le funzioni necessarie affinché un luogo urbano monofunzionale (residenziale) possa trasformarsi in una città vivente integrando in essa tutte le funzioni necessarie per migliorare la vivibilità complessiva della città. E’ la “città sostenibile” la sfida del futuro su cui bisogna lavorare, una città che deve guardare sia alla collina sia al mare, perché in queste direzioni sono nascoste le chiavi dello sviluppo. Il mare e quindi la città di Trani e Barletta, che devono essere connesse, legate fortemente alla città di Andria, centro geografico dei flussi dinamici, tra il mare e la collina dell’Alta Murgia.
Una città con confini precisi non significa un limite allo sviluppo, anzi; meglio insistere sulla valorizzazione del patrimonio esistente non escludendo il riordino del Centro Storico con recuperi mirati, con una pedonalizzazione minima, e un fortissimo accento sul sistema urbano e suburbano di mezzi pubblici in modo da diminuire notevolmente l’uso delle auto nel centro città comprendendo già nel sistema viario esistente, la futura trasformazione a raso dell’attuale strada ferrata (Ferrotramviaria Bari Nord), in una strada alberata e fruibile creando una relazione diretta tra le zone Est e Ovest della città a seguito dell’eliminazione dell’odierna barriera fisica della ferrovia, dopo la realizzazione del tunnel di attraversamento sotto la città, della nuova linea ferroviaria. Un punto però deve essere chiaro a tutti, la nuova città deve partire dall’equità sociale, riordinando quartieri e necessità, “evitando di creare luoghi per ricchi e luoghi per poveri, ma…
- “La città sostenibile”
- “I luoghi dell’amicizia”
- “Andria shopping center guide”
- “Il teatro c’è, ma non lo vediamo”
- “L’Europa è a pochi minuti dal centro”
- “Il lavoro dell’Architetto nella Città Contemporanea”
- “La città: il luogo della vita, il luogo del lavoro”
- “Guardando Cassiopea con gli occhi di Federico II da Castel del Monte”
- “Il dialogo come metodo”
- “Il ponte sulla Lama del Torrente Camaggi”
- “Elogio della Semplicità” (Parte Prima)
- “Elogio della Semplicità” (Parte Seconda)
- “Elogio della Semplicità” (Parte Terza)
- “Una Città possibile tra Storia e Natura”
- “Rivoluzione, rivoluzione, c’è bisogno di una rivoluzione”
- “Il Design come educazione all’Architettura”
- “La qualità del fare”
- “I luoghi della notte: spazi positivi dove immaginare il futuro”
- “Quando l’edificare si riduce a pura tecnica”
- “La città fragile”
- “Largo Grotte di Sant’Andrea: una occasione da non perdere”
- “La Modernità del Futuro”
- “Cinque punti programmatici per ricostruire la Città”
- “La Città, il lavoro e la dignità dell’uomo”
- “Riconoscere la Natura”
- “I piani come strumento di controllo urbano, suburbano e rurale”
- “Dal P.R.G. al P.U.G.”
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- “Progetti Specifici – il caso dei P.U.E. in Via Trani”
- “L’emarginazione sociale e la decadenza fisica e morale dei quartieri urbani”
- “Costruzione, Ricostruzione, Manutenzione Ordinaria e Straordinaria”
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